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La nostra storia

Nel 1902 Treviso contava ben 15 automobilisti: cinque in città e dieci in provincia.

Tra questi "pionieri" dell’auto (come risulta da un antico annuario) vivevano a Conegliano il nobile e cavaliere Angelo Malvolti e il professor Antonio Carpenè: quella che sarebbe stata l’accoppiata vincente del celebre Prosecco.

Questo basta ad evidenziare le origini antiche dell’automobilismo trevigiano. Solo nel 1919 è nata la prima struttura associativa. In quell’anno, infatti, fu fondato l’Auto Moto Club di Treviso di cui fu primo presidente Gino Dalla Coste.

Cinque anni dopo, nel 1924, vista l’espansione dell’automobilismo, due e quattro ruote si divisero e nacque l’Automobile Club di Treviso, che contava già un centinaio di soci. Nel primo consiglio direttivo figuravano tra gli altri: Lino Zanchetta (presidente), Fulvio Lorigiola (vicepresidente) e il tesoriere Angelo Pierobon, in seguito direttore per molti anni.

Nel 1926 la sede del Club era presso l’Hotel Baglioni, ma già l’anno dopo esisteva una sede di proprietà in via Fiumicelli 17, sotto la presidenza del conte Alteniero Avogadro degli Azzoni. Come in molti altri casi, era la nobiltà a tenere le redini dei primi AC. A Treviso, infatti, era vicepresidente il conte Carmine Bolasco e nel consiglio figuravano il conte Annibale d’Adda e il conte Piero Rinaldi. Il primo presidente, Zanchetta, era comunque tra i più ascoltati consiglieri.

La vita del Club fu da subito molto attiva. Nel 1924 fu organizzata la corsa in salita "Vittorio Veneto-Cansiglio", destinata a diventare un classico dello sport automobilistico, anche grazie alla partecipazione di celebri piloti come Tazio Nuvolari, vincitore assoluto della gara nel 1930. Sempre nel 1924 fu inaugurata un’altra grande iniziativa:la "Mostra Auto-Moto-Ciclo" che per il successo ottenuto fu organizzata anche nei due anni successivi. Nel 1926 la mostra si tenne nel teatro di Società, mentre nel 1925, singolarmente, nel salone del Palazzo dei Trecento: per raggiungere la sala le auto furono spinte su una piattaforma di legno inclinata posta sopra le scale d’accesso.

Intanto aumentava la compagine associativa: i 114 Soci del 1926 erano saliti nel 1927 a 509 e nel 1928 a 665. La sede si era installata nei nuovi uffici di via Regina Margherita per poi trasferirsi in piazza Filodrammatici, dove esisteva un parcheggio riservato con un distributore che offriva ai soci uno sconto di sette lire per ogni litro di benzina, che allora costava 138 lire. E si era rinnovato anche il consiglio, che nel 1931 vide presidente il conte Rambaldo di Collalto e di San Salvatore.

Nel 1931 la quota sociale era di 120 lire e l’AC Treviso assicurava ai soci uno sconto sulla benzina in ben 13 distributori a Treviso e Conegliano, più cinque parcheggi riservati a Treviso, Castelfranco, Conegliano e Asolo. Fu attivata anche una scuola guida (all’epoca si chiamava "scuola conducenti"): il corso normale costava 250 lire, quello "accelerato" 100 lire in più. Le signore potevano frequentare un corso completo di lezioni individuali a 400 lire, più 200 lire per dieci esercitazioni. Ai soci era praticato lo sconto del 10 per cento.

Da allora l’AC Treviso ha percorso con grande successo ancora moltissima strada.